NON INVASIVE PRENATAL TEST

TEST GENETICI PRENATALI NON INVASIVI

 

SCREENING DELLE MALATTIE GENETICHE MENDELIANE FREQUENTI

 

 

Fibrosi Cistica, Atrofia Muscolare Spinale e Sindrome dell'X Fragile sono malattie ereditarie gravi, ad alta frequenza, per la individuazione delle quali esiste la analisi del DNA dei genitori o potenziali genitori applicabile a tutta la popolazione con una accuratezza superiore al 90%: si analizza con un prelievo di sangue il DNA della madre o di entrambi i genitori per trovare la condizione di "eterozigote" o portatore sano.

In tal caso il rischio fetale di malattia sale al 25% e finanche al 70% per la Sindrome X Fragile. La villocentesi o l'amniocentesi verificheranno il reale stato del feto. La frequenza di queste malattie è alta, da 1/1300 a 1/2500 a 1/10000. La sopravvivenza va dal 2% a un anno di vita per la Atrofia Muscolare Spinale tipo 1, ma per tutte le altre è di citca il 100% a 1 anno fino al 50% a 20 anni.

La incidenza delle tre malattie è stimata in 1,5 ogni 1000 nati, la più frequente dopo le trisomie 21,18,13 che è di 3,1 ogni 1000 nati. La sola identificazione di un portatore sano in famiglia fornisce inoltre informazioni preziose per altri componenti il ramo ereditario, precedenti figli, fratelli, ecc., mettendoli così nelle condizioni di monitorare il loro futuro riproduttivo.

 

 

La Sindrome X fragile (FRAX) o Martin Bell è la forma più comune di ritardo mentale dopo la sindrome di Down, in quanto interessa 1:1250 maschi e 1:2000 femmine.
Si tratta di una malattia ereditaria causata dall'alterazione di un gene situato nel cromosoma X (ripetizioni basi CGG) solitamente della mamma che può essere trasmessa al feto.
La FRAX colpisce molto più frequentemente i maschi rispetto alle femmine, dato che queste ultime possiedono 2 copie del cromosoma X. Quasi tutti i maschi con la mutazione completa presentano i sintomi della malattia, mentre circa la metà delle femmine presentano ritardo mentale di grado variabile.
I sintomi: ritardo mentale medio (IQ fra 20 e 70) con deficit di memoria, ritardo linguaggio, comportamento autistico, dismorfismi lievi cranio facciali e genitali, anomalie connettivali.
Le persone che possiedono la pre-mutazione sono portatori sani, perché nella prole le ripetizioni possono aumentare causando la malattia.

La paziente portatrice sana ha un rischio dal 10% al 70% che il feto sia malato. La analisi fetale si esegue con prelievo di villi coriali o liquido amniotico.

La Fibrosi Cistica è una malattia comune in quanto interessa 1:2500 sia maschi che femmine, in genere è grave, presente dalla nascita in quanto dovuta a una mutazione del gene CFTR. Chi nasce malato ha ereditato sia dal padre sia dalla madre una copia del gene mutato. Padre e madre sono, quasi sempre senza saperlo, portatori sani di una copia di tale gene, la cui proteina regola il funzionamento delle secrezioni di molti organi. Tale proteina funziona poco o per niente in chi nasce con la doppia copia del gene mutato. Le secrezioni alterate sono più dense, disidratate e poco fluide, e provocano danni a numerosi organi. A subire il maggiore danno sono i bronchi e i polmoni: al loro interno il muco tende a ristagnare, generando infezione e infiammazione che, nel tempo, tendono a portare all’insufficienza respiratoria. Oltre che respiratori, i sintomi sono a carico del pancreas, che non svolge l’azione normale con conseguente difetto di digestione dei cibi, diarrea, malassorbimento, ritardo di crescita nel bambino e scadente stato nutrizionale nell’adulto. E’ possibile l’insorgere di una forma di diabete. Altre manifestazioni possono riguardare l’intestino, il fegato, le cavità nasali e nel maschio i dotti deferenti. La fibrosi cistica è una malattia complessa; severità e tipo di sintomi possono variare anche molto da persona a persona. Le statistiche suggeriscono un’aspettativa mediana di vita intorno ai 40 anni, cioè metà dei malati sono vivi a 40 anni.

In Italia c’è un portatore sano ogni 25 persone circa. La coppia di portatori sani, a ogni gravidanza, ha una probabilità su quattro di avere un figlio malato, cioè con due copie del gene mutato. La analisi fetale si esegue con prelievo di villi coriali o liquido amniotico.

L’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) è una patologia neuromuscolare caratterizzata dalla progressiva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spinale che impartiscono ai muscoli il comando di movimento. La SMA colpisce circa 1:10.000 nati e costituisce la più comune causa genetica di morte infantile. Ne esistono tre forme, dovute a mutazioni nello stesso gene, di cui la I è la più grave e interessa circa la metà dei pazienti. In questo caso, i bambini mostrano segni della malattia già alla nascita o nei primi mesi; si tratta di segni gravi e progressivi di insufficienza respiratoria. I bambini affetti dalla forma II, detta anche forma intermedia, acquisiscono la capacità di stare seduti ma non di camminare autonomamente. Questi bimbi presentano spesso anche complicanze respiratorie e altri segni, quali la scoliosi, ma nel complesso la forma è molto più stabile. La forma III è la meno grave; spesso esordisce dopo i primi anni ed è sempre associata alla capacità di riuscire a camminare, anche se in alcuni casi questa capacità può essere perduta successivamente. La modalità di trasmissione è autosomica recessiva: padre e madre sono, quasi sempre senza saperlo, portatori sani di una copia di tale gene e hanno il 25% di probabilità di trasmettere la malattia a ciascuno dei figli.

In Italia c’è un portatore sano ogni 50 persone circa. La coppia di portatori sani, a ogni gravidanza, ha una probabilità su quattro di avere un figlio malato, cioè con due copie del gene mutato. La analisi fetale si esegue con prelievo di villi coriali o liquido amniotico.

 

SCREENING DELLE MALATTIE GENETICHE MENDELIANE FREQUENTI E RARE

Le tecniche di sequenziamento del genoma di nuova generazione consentono di studiare in modo efficace e rapido le malattie mendeliane, anche raggruppate in pannelli numerosi. Si passa da 30 geni, a 300, anche oltre 1000.

Il pannello da 300 geni è diffusamente utilizzato dalle coppie che affrontano percorsi di procreazione assistita, ma si stanno diffondendo anche nella procreazione fisiologica, dal momento che moltissime malattie mendeliane, ancorchè rare, sono gravi e compatibili con la vita, contrariamente alle trisomie cromosomiche, ormai prescritte di routine, per cui prevale la letalità.

 

 

DNA FETALE LIBERO NEL SANGUE (PLASMA) MATERNO

A partire dal primo trimestre di gravidanza è presente nel circolo ematico materno DNA libero di origine fetale (cffDNA, cell free fetal DNA), che può essere prelevato in maniera non-invasiva ed utilizzato per lo studio di alcune patologie fetali.

 

 

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LEGGIAMO LE PAROLE ....VERSO IL GENOMA