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MONT BLANC - PARETE DEI TITANI

PEGASO - AHI AHI AHI - VENUS - TITANIC

 

Dall’estremo est del Gruppo del Monte Bianco in territorio svizzero parte la Val Ferret svizzera che si innalza verso il confine italiano. Il colle omonimo la separa dalla Val Ferret italiana in cui si innestano prima il ghiacciaio del Dolent, poi quello del Triolet. Sul ghiaccaio del Triolet affacciano le loro pareti varie importanti cime, le severe nord del Gruetta e dell’Aiguille di Leschaux, le più solari dei Mont Rouges di Triolet. La valle del Triolet si raggiunge da Courmayeur percorrendo tutta la Val Ferret (traffico regolamentato in alta stagione) fino alla fine dell’asfalto. A piedi si prosegue per la strada del Col Ferret poi si attraversa la Dora di Ferret con le indicazioni per il rifugio Dalmazzi. Il sentiero sale sulla morena sinistra del ghiacciaio. Dpo trenta minuti di cammino si passa a destra la Parete dei Titani, fin sotto il fronte glaciale, dove il sentiero si inerpica per nevaio, poi traccia e corde fisse e scalette fino al rifugio Dalmazzi (m 2590).

From Courmayeur drive all the Val Ferret route to its end. Walk the track to Dalmazzi hut for 30 min. The Titani wall appears on the right of the Triolet moraine at a sand-grass pond with big granit boulders.

Pegaso. Attacca alla sinistra del pilastro lungo un muro difficile (piastrine gialle). Prosegue su tre tiri di placca con bei passi discontinui (chiodatura delicata in L3) fino alla cengia. L5. Dopo il passo di blocco fessurato seguire la lama a destra dei chiodi. Un bel muro (nella sezione nera scalare a sinistra dei chiodi) porta alle ultime brevi lunghezze da definire (non ci risultano salite RP), mancano piastrine e rinviate scomode (si fa per dire...). Nei tiri difficili la posizione della chiodatura distrae dalla linea di scalata conveniente. Peccato! Discesa in doppie 50 metri. Materiale: 12 rinvii, una staffa, mini sling da strozzare sulle viti senza piastra (just in case!).

Ahi,Ahi,Ahi! Attacca come le altre vie su un rosso pilastro appoggiato alla parete da una piana sabbiosa con massi. La prima parte in placca omogenea, poi lo scudo sommitale ha le lunghezze più belle e difficili con chiodatura a volte insidiosa. Discesa in doppia lungo la via. Materiale: 12 rinvii, cordini.
Venus. La classica della parete, attacca il lato destro del pilastro. Alla cengia si sposta a destra col tiro più difficile e ben protetto, poi punta ai diedri a destra dello sperone. Arriva in cima alla parete. Discesa in doppia lungo la via. Materiale: 12 rinvii, cordini, serie di cams opzionale (0,5-1-1,5-2 pollici).
Titanic. E’ la via meno percorsa, anche per la chiodatura severa. La prima parte può essere salita per Venus, poi alla cengia decisamente a destra per gli ultimi bei tiri fino allo sperone verso la sommità. Discesa in doppia lungo la via. Materiale: 12 rinvii, cordini, serie di cams (0,5-1-1,5-2 pollici).

Ahi,Ahi,Ahi. It starts on a red pillar. A face climb to the ledge, than the final shield is more difficult and severe. Rappel on the route. Stuff: 12 qd, slings. Venus. The classic route of the wall, it stars at the right of the red pillar and goes parallel to the previous route. At the ledge turns right to a dihedral line. Rappel on the route. Stuff: 12 qd, slings, optional single cams 0,5-1-1,5-2 inches. Titanic. Climb the firs part on Venus, at the ledge turn right to climb the last beautiful pitches up to the summit ridge. Rappel on the route. Stuff: 12 qd, slings, single cams 0,5-1-1,5-2 inches.